Giuseppe Valle – L’uomo dirigibile

S:2 – Ep.44

Giuseppe Valle è una persona qualunque.

Giuseppe nacque a Sassari il 17 dicembre 1886, frequentò l’Accademia militare di Modena e la Scuola di applicazione di artiglieria e genio e il 5 settembre 1907 fu promosso al grado di sottotenente in servizio permanente effettivo.

In gioventù fu tra i fondatori della Polisportiva S.S. Lazio, nonché suo atleta, fu anche un eccellente podista, campione studentesco sulla distanza di 20 km.

Il Tenente Valle nel 1910 divenne uno dei primi ufficiali del Battaglione Specialisti del Servizio Aeronautico e nel novembre del 1911 venne assegnato in servizio navigante sul dirigibile militare P.1, basato a Vigna di Valle.

Il P1, la P stava per “piccolo” ad indicare la categoria del mezzo, nel 1912 fu smontato e trasportato in Cirenaica, dove divenne il primo dirigibile ad essere impiegato sperimentalmente in guerra, in Africa il P1 compì in tutto nove missioni di ricognizione, di cui una notturna.

Il mese successivo Valle si imbarcò come ufficiale di bordo sul dirigibile P.2, impiegato nella guerra di Libia, rimanendovi fino al maggio 1912, nel 1911 durante la guerra ltalo-turca il dirigibile militare N2, ribattezzato appunto per l’occasione P2, effettuò in Libia i primi bombardamenti aerei della storia.

Dall’agosto dello stesso anno Giuseppe diventò uno degli ufficiali che presiedettero agli esperimenti ed al montaggio, che ne costituiscono il primo equipaggio, del dirigibile M.1.

Il 19 giugno 1914 venne nominato comandante in 1ª di dirigibile, poi ci fu l’entrata in guerra dell’Italia nella prima guerra mondiale, il 24 maggio 1915, e mentre l’M1 fu subito impiegato in missioni operative, eseguendo il primo bombardamento su Lubiana nella notte del 27 maggio dove venne colpito da almeno 200 colpi di fucile, riuscendo comunque a rientrare sull’aeroscalo di Campalto, a Venezia, Valle assunse il comando del dirigibile P.4 della Marina sempre a Campalto fino alla fine del successivo mese di settembre.

La settimana successiva, dalla base, il P4 si alzò destinazione Pola, l’aeronave potette contare su 12 ore di autonomia ed era armata con quattro torpedini da 162, quattro da 130 e sei incendiarie, dopo un’ora la quota si stabilizzò a 1000 metri.

Alle ore 22.30 il P4 raggiunse la città di Pola, l’altimetro segna 1450 metri quando il dirigibile rilasciò il suo carico sull’arsenale, le torpedini incendiarie vennero sganciate sulla base di idroaviazione di Santa Caterina e sui depositi di nafta scatenando una furiosa reazione austriaca, con 34 fotoelettriche a scandagliare il cielo per indirizzare il fitto fuoco di una decina di batterie contraeree.

Il dirigibile venne colpito in maniera leggera ma la quota recuperata per lo scarico delle bombe gli permise di salire ancora di 250 metri, raggiungendo le nubi e fuggendo al fuoco nemico.

L’aeronave virò e si mise sulla via del ritorno e, dopo due ore e mezza di volo, scendendo a 100 metri, arrivò all’altezza del faro del Piave, col megafono il comandante Valle avvertì dell’arrivo ed il dirigibile atterrò alle 2,40 del 31 maggio 1915, portando a termine senza perdite la vittoriosa operazione.

Alla fine del settembre 1915 il Capitano fu trasferito al Cantiere della Marina di Ferrara per comandare il V.2 da ottobre 1915 a maggio 1916, il dirigibile V.2 terminò l’allestimento nel novembre 1915, andando in volo per la prima volta il 10 dicembre successivo entrando in servizio operativo il 28 febbraio 1916.

Le prestazioni risultarono subito deludenti, infatti raggiungeva una velocità massima di 65 km/h e una tangenza di 2 000 m, inoltre venne rilevata una forte inerzia in fase di manovra, unita a un raggio di virata molto ampio.

La prima missione bellica, al comando del capitano Giuseppe Valle, avvenne il 5 aprile contro il nodo ferroviario di Nabresina, sul fronte dell’Isonzo, il 26 maggio fu tentata una nuova missione contro Nabresina, ma Valle, preoccupato per la tendenza del V.2 a perdere quota e per le difese contraeree nemiche in allarme, preferì attaccare le installazioni di Punta Salvore.

Oltre a queste missioni, Valle, con mirabile intelligenza, perizia ed ardimento, nella sua qualità di comandante dei dirigibili P 4 e V. 2, portò a compimento le azioni di bombardamento contro la Ferriera di Muggia, il Nodo ferroviario Divazza, lo Stabilimento tecnico Triestino, il Cantiere San Marco di Trieste, la Stazione di Grignano, il Viadotto ferroviario Sestiana e gli Hangars di Parenzo che gli valsero una medaglia d’argento al valor militare.

Dal 1º luglio 1916 prese il comando del nuovo dirigibile M.9 dove eseguì la prima ascensione, cui ne seguì uno di collaudo della durata di tre ore, il 7 luglio, con trasferimento a Ciampino previo sorvolo della città di Roma.

Dopo una riparazione, per un problema ad un motore, il giorno successivo l”M.9 partì puntando a nord, verso Vigna di Valle, e dopo un ulteriore volo di collaudo, eseguito il 10 luglio, tre giorni dopo, l’aeronave uscì dall’hangar decollando alle 6:40 verso il fronte, ma a causa di un guasto dovette atterrare a Ciampino.

Dopo alcuni altri voli di collaudo e massa a punto, alle 4:00 del 26 agosto l”M.9 partì da Ciampino puntando a nord, per un lungo volo di trasferimento verso la zona di operazioni, arrivando sull’aeroscalo dell’Aeroporto di Ferrara-San Luca alle ore 9:20 e il 28 agosto si trasferì sull’aeroscalo di Casarsa della Delizia, in zona di guerra.

La prima missione operativa fu eseguita il 9 settembre 1916, con obiettivo il viadotto di Sistiana colpito con 600 kg di bombe lanciate da 1 850 m di quota, e il giorno 24, dopo quindici giorni trascorsi all’interno dell’hangar, l’aeronave decollò alle 22:30 per colpire la stazione ferroviaria di Duttogliano, rientrando a Casarsa dopo un volo di cinque ore.

Il giorno successivo decollò nuovamente alle 21:35 per una missione, ma scoperto da un riflettore su Duino dovette rientrare alla base ma nella notte, sul 26 settembre, il dirigibile bombardò baraccamenti tra Comeno e Castagnevizza.

Tra il 20 e il 21 febbraio 1917 decollò da Spilimbergo per eseguire una missione di bombardamento su un accampamento nemico vicino all’abitato di Comeno, che venne colpito da 750 kg di bombe ma durante il volo di rientro il dirigibile fu fatto bersaglio dalla contraerea nemica, arrivò comunque alla base di partenza alle 3:40 del mattino, senza grossi inconvenienti.

Dopo una veloce revisione ai propulsori, la sera del 22 febbraio partì nuovamente alle 0:10 per effettuare una missione di bombardamento sul campo d’aviazione di Prosecco, colpito con 700 kg di bombe da una quota di 2 500 m, rientrando a Spilimbergo alle ore 4:50.

Nel mese di aprile, dopo una missione operativa, il dirigibile rimase danneggiato durante un atterraggio a Casarsa, riportando danni alla navicella, fu riparato sommariamente e nella notte tra il 21 e il 22 aprile decollò comunque per la sua 57ª ascensione, attraversando l’Isonzo per colpire la linea ferroviaria dietro il Dosso Faiti con 18 bombe.

Subito dopo lo sgancio il dirigibile fu inquadrato da un proiettore nemico, salì rapidamente a 4 600 m fatto segno dai colpi dell’artiglieria contraerea, e sempre inquadrato dal proiettore incontrò un fortissimo vento che lo spinse lungo tutto lo schieramento nemico fino a Duino, sempre sotto il fuoco dall’artiglieria contraerea nemica, riuscì a cavarsela anche questa volta rientrando a Spilimbergo alla 4:00 del mattino, senza più zavorra e con pochissimo carburante a bordo.

Nuova missione il 16 maggio, in cui vi fu una quasi collisione con il gemello M.10 a causa delle pessime condizioni atmosferiche che lo costrinsero a rientrare anzitempo alla base, ripartì nuovamente la sera successiva, mentre infuriava la battaglia intorno a Gorizia, colpendo con 30 bombe un accampamento nemico sulla strada fra Ovcia-Draga e Vogrsko.

Il 24 maggio bombardò una stazione ferroviaria e, il 18 giugno, andò contro le postazioni austro-ungariche sull’Hermada.

Ormai logorato dall’intenso uso bellico, l’aeronave fu riportata a Ciampino nel mese di luglio, venendo impiegata per un certo periodo per l’addestramento e infine trasferita alla Regia Marina con compiti di ricognizione antisommergibili ma non prima di far decorare Valle con una seconda medaglia d’argento.

Quando la prima guerra mondiale terminò, Giuseppe valle transitò in vari posti continuando la sua carriera militare, prima nelle file della Regia Aeronautica assumendo l’incarico di comandante del Gruppo dirigibili, poi venne nominato comandante della neonata Accademia Aeronautica.

Nel novembre 1928 lasciò il comando dell’Accademia per assumere le funzioni di capo dell’Ufficio centrale del demanio, l’anno successivo divenne Sottocapo di stato maggiore dell’Aeronautica, incarico che lasciò il 22 febbraio 1930 per divenire Capo di stato maggiore della Regia Aeronautica, alle dipendenze del Ministro Italo Balbo.

Sotto di lui venne decorato con una medaglia d’oro al valore aeronautico per aver partecipato alla Crociera Aerea Transatlantica Orbetello-Rio de Janeiro in qualità di Pilota il 17 dicembre 1930 e tornando il 15 gennaio 1931.

Il 10 novembre 1933 lasciò l’incarico per poi riassumerlo il 22 marzo 1934, alle dirette dipendenze del Ministro Benito Mussolini, anche se la dipendenza agli ordini del Duce era solo formale in quanto gli venne sempre lasciata ampia autonomia.

In questa nuova veste il generale Valle scrisse un rapporto segreto in cui dimostrò che Balbo aveva falsificato le cifre sull’effettiva consistenza numerica degli aeroplani, salvo essere accusato dal suo successore, Francesco Pricolo, di aver fatto poi la stessa cosa.

Nel 1939 fu nominato consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni e a settembre, durante una riunione dei capi di stato maggiore delle forze armate, si oppose alla preventivata entrata in guerra, dichiarando a Mussolini l’impreparazione della propria forza armata.

Due mesi dopo venne sostituito dal generale di squadra aerea Francesco Pricolo, suo precedente accusatore, e dopo la fine della seconda guerra mondiale gli vennero mosse numerose accuse e venne sottoposto a processo, dal quale però ne uscì assolto, morì, per cause naturali, il 20 luglio 1975.

Ma questa, è un’altra storia.

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Giuseppe Valle

Se stesso.

Giuseppe Valle.

Il 5 aprile 1916 decolla da Ferrara con il V.2 alle 22:30 per sganciare 600 kg di esplosivo, da 1.950 metri di quota, alle 02:00 del 6 maggio sul nodo ferroviario di Nabresina.

Il 25 maggio successivo sempre con in V.2 parte da Ferrara alle 20:45 e, dopo il malfunzionamento del terzo motore, decide di non entrare in territorio nemico ma di lanciare 16 granate-mina da 118 mm e 12 da 162 mm sulle difese e strutture di Punta Salvore rientrando a Ferrara alle 04:15.

Dal 1º luglio 1916 prende il comando del dirigibile M.9.

fonte: wikipedia

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Dirigibili, differenze

Il dirigibile rigido è caratterizzato da un’intelaiatura interna in alluminio che ne determina la forma, generalmente a sigaro.

Numerose celle, riempite di gas più leggeri dell’aria (generalmente elio, in passato anche idrogeno, non più usato per la sua elevata infiammabilità), permettono il sollevamento del mezzo.

Il dirigibile semi rigido è caratterizzato invece da un’unica travatura reticolare di chiglia, alla quale è fissato longitudinalmente il pallone vero e proprio.

Il dirigibile floscio o Blimp non è altro che un pallone di forma idonea, contenente gas ad una certa pressione, al quale è fissata la navicella, unica parte abitata del mezzo.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo

Dirigibili, storia

Il dirigibile, o aeronave, è ogni aerostato la cui direzione possa essere controllata mediante comandi aerodinamici e/o propulsivi.

Il primo dirigibile fu costruito nel 1852.

I primi dirigibili vennero inventati dai francesi nel 1850, sostituendo a poco a poco le mongolfiere.

Nel 1900 il tedesco Ferdinand von Zeppelin inventò il dirigibile ad armatura rigida, che sostituì gli antichi palloni aerostatici a zavorra.

Precursori degli odierni aeroplani, furono protagonisti di numerosi eventi spiacevoli: non sono infatti mancati gli incidenti.

La loro carriera commerciale fu molto breve, dal 1929 al 1937.

I modelli più famosi erano gli Zeppelin: il primo della serie, il Graf Zeppelin, collegava l’Europa e gli Stati Uniti in cinque giorni alla velocità di 100 km/h.

Il Superzeppelin, che collegava Francoforte a Rio de Janeiro in quattro giorni, era lungo 245 m ed era dotato di cinque motori e ai suoi passeggeri vennero riservate una serie di strutture di lusso, tra cui cabine individuali, salotti per fumatori e un ponte-passeggiata.

Tuttavia, malgrado il loro involucro rigido, i dirigibili erano vulnerabili (soprattutto in condizioni atmosferiche critiche).

Così, con l’aumentare dei dirigibili in servizio, di pari passo vennero gli incidenti: caddero in mare tre grossi aerostati inglesi e lo stesso accadde al gigante della US Navy Akron.

La battuta d’arresto definitiva alla costruzione e messa in servizio dei dirigibili da trasporto di linea avvenne così il 6 maggio 1937 con la tragedia dell’Hindenburg su Lakehurst, in fase di atterraggio alla sua ventunesima traversata.

Negli anni 1930 all’incirca 52000 furono i passeggeri trasportati nei regolari servizi di linea. Ciò nonostante le innovazioni tecnologiche e la recente attenzione alle esigenze dell’ambientalismo non hanno del tutto soppiantato l’utilizzo e la ricerca nel campo, anche in ambito militare.

Ad esempio, pur se non arrivato alla fase conclusiva, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America ha promosso lo sviluppo del Sentinel 5000.

In ogni caso, date le particolari caratteristiche del mezzo aereo, sono ancora diversi i dirigibili utilizzati in campo civile, come supporto pubblicitario, stabile piattaforma per riprese aeree e anche come mezzo di trasporto turistico.

Un esempio ne è lo Zeppelin NT 07, operativo dal 1997.

I dirigibili erano “caricati” ad idrogeno, il primo elemento chimico della tavola periodica ed anche il più leggero ma anche estremamente infiammabile.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo

Zeppelin

Zeppelin è un tipo di dirigibile rigido sviluppato in Germania ai primi del Novecento. Prende il nome dal suo ideatore, il conte Ferdinand von Zeppelin e contestualmente dalla ditta costruttrice fondata nel 1908 Luftschiffbau Zeppelin GmbH, (Gesellschaft mit beschränkter Haftung, in sigla GmbH, “società a responsabilità limitata”) che completò la costruzione di 119 dirigibili fino al 1938. Il successo ottenuto da queste aeronavi tra gli anni dieci e gli anni trenta fa sì che “zeppelin” indichi per antonomasia il dirigibile rigido, anche se…

Modello Tipo Varo Note
LZ 3 sperimentale; militare 1906 venduto all’esercito tedesco nel 1908 dopo un rinnovamento, venne usato come nave scuola; dismesso nel 1913.
LZ 4 militare (destinato all’uso) 1908 distrutto nel disastro di Echterdingen.
LZ 5 sperimentale; militare 1909 incagliato vicino a Weilburg an der Lahn nel 1910 durante una tempesta.
LZ 9 militare 1911 dismesso il’1º agosto 1914.
LZ 12 militare 1912 dismesso il’1º agosto 1914.
LZ 14 militare 1912 spinto in fondo al Mare del Nord durante una tempesta il 9 settembre 1913, affogarono i 14 membri dell’equipaggio.
LZ 15 militare 1913 distrutto in un atterraggio forzato il 19 marzo 1913.
LZ 16 militare 1913 attraversò accidentalmente il confine francese il 3 aprile 1913 a causa della nebbia e venne tenuto a
Lunéville per un giorno. Eseguì alcune missioni di ricognizione nella prima guerra mondiale e tentò di bombardare Varsavia e Lyck. Usato come nave scuola dal 1915; dismesso nell’autunno del 1916.
LZ 17 civile; in seguito militare 1913 trasportò 9.837 passeggeri in 419 voli, percorrendo 39.919 km; preso in carico dall’esercito tedesco allo scoppio della prima guerra mondiale; dismesso nell’autunno del 1916.
LZ 18 militare 1913 distrutto dall’esplosione di un motore il 17 ottobre 1913 durante un volo di prova, l’intero equipaggio perì nell’incidente. lu. 158,0 m. x Ø 16,6 m.
LZ 19 militare 1913 danneggiato oltre misura in una tempesta il 13 aprile 1914.
LZ 20 militare 1913 utilizzato nella prima guerra mondiale per missioni di ricognizione sulla Polonia occidentale; costretto all’atterraggio dopo un attacco su Mława durante la Battaglia di Tannenberg; l’equipaggio venne catturato dalla cavalleria nemica mentre cercava di incendiare l’aeronave.
LZ 21 militare 1913 nella prima guerra mondiale venne usato principalmente in Belgio come bombardiere; danneggiato oltre misura durante un bombardamento di Liegi il 6 agosto 1914.
LZ 22 militare 1914 colpito dal fuoco della fanteria durante una missione di ricognizione in Alsazia il 21 agosto 1914 e danneggiato oltre misura nel susseguente atterraggio forzato a St. Quirin, in Lorena.
LZ 23 militare 1914 stessi ordini del precedente, il 21 agosto 1914; atterraggio forzato dietro le linee nemiche; catturato e saccheggiato dall’esercito francese.
LZ 24 militare 1914 24 missioni di ricognizione sul Mare del Nord; partecipò alla prima incursione sull’Inghilterra il 20 gennaio 1915; distrutto dal suo equipaggio dopo un atterraggio forzato (causato da rottura di un motore) in animarca il 17 febbraio 1915.
LZ 25 militare 1914 utilizzato per missioni di ricognizione e bombardamento sulla Francia settentrionale; distrutto da un bombardiere inglese nel suo hangar a Düsseldorf l’8 ottobre 1914.
LZ 26 militare 1914 11 attacchi sulla Francia settentrionale e sul fronte orientale; sganciò 20.000 kg di bombe; dismesso l’8 agosto 1917.
LZ 27 militare 1914 11 missioni di ricognizione sul Mare del Nord; partecipò alla prima incursione sull’Inghilterra il 20 gennaio 1915; atterraggio forzato a Blåvandshuk il 17 febbraio 1915 a causa di una tempesta; l’equipaggio venne catturato, con quattro membri dispersi in azione.
LZ 28 militare 1914 47 missioni di ricognizione sul Mare del Nord e il Mar Baltico; si rivelò particolarmente utile nell’individuare le mine nemiche; due missioni di attacco, sganciò 700 kg di bombe; danneggiato oltre misura dalla difesa aerea russa il 7 agosto 1915.
LZ 29 militare 1914 due attacchi su Calais e Parigi, sganciò 1.800 kg di bombe; sulla via del ritorno venne danneggiato
dal fuoco nemico e smantellato dopo un atterraggio forzato a St. Quirin.
LZ 30 militare 1914 usato nei raid su Varsavia, Grodno e altri obiettivi vicini al fronte orientale. Distrutto in un incidente il 20 maggio 1915.
LZ 31 militare 1914 respinse gli attacchi della marina britannica alla costa tedesca il 25 dicembre 1914; 36 missioni di ricognizione sul Mare del Nord, compresa la demarcazione dei campi minati; una incursione sull’Inghilterra, sganciò 700 kg di bombe. Prese fuoco durante il rifornimento di gas nel suo hangar e bruciò il 16 settembre 1916.
LZ 32 militare 1914 77 missioni di ricognizione sul Mare del Nord; diversi tentativi fallimentari di attaccare la costa inglese. Abbattuto da un incrociatore britannico e distrutto da un sottomarino britannico il 4 maggio 1916.
LZ 33 militare 1914 utilizzato per missioni di ricognizione lungo il fronte occidentale, danneggiato dal fuoco nemico
durante una missione di pattugliamento, si incagliò a sud di Ostenda il 5 marzo 1915.
LZ 34 militare 1915 due raid sul fronte orientale, sganciò 1.110 kg di bombe, pesantemente danneggiato dal fuoco nemico il 21 giugno 1915, si incendiò a seguito dell’atterraggio forzato vicino a Insterburg.
LZ 35 militare 1915 due raid su Parigi e Poperinghe (Belgio), sganciò 2.420 kg di bombe; atterraggio forzato presso Aeltre (Belgio) a causa del pesante danneggiamento causato dal fuoco nemico, in seguito distrutto da una tempesta.
LZ 36 militare 1915 74 missioni di ricognizione nel Mare del Nord; quattro raid sull’Inghilterra, sganciò 5.683 kg di bombe, diversi attacchi ai sottomarini britannici. Bruciò nel suo hangar il 16 settembre 1916 assieme all’LZ31.
LZ 37 militare 1915 abbattuto da un aereo nemico durante il suo primo raid su Calais il 7 giugno 1915.
LZ 38 militare 1915 cinque raid con successo su Harwich, Ramsgate, Southend (due volte) e Londra, sganciò 8.360 kg
di bombe. Distrutto da un bombardamento britannico nel suo hangar a Bruxelles.
LZ 39 militare 1915 tre raid sul fronte occidentale e in seguito due su quello orientale, sganciò 4.184 kg di bombe in totale. Pesantemente danneggiato dal fuoco nemico il 17 dicembre 1915 e dismesso dopo l’atterraggio forzato.
LZ 40 militare 1915 8 missioni di ricognizione sul Mare del Nord; 5 attacchi sull’Inghilterra, sganciò 9.900 kg di bombe. Distrutto da una tempesta il 3 settembre 1915.
LZ 41 militare 1915 fu utilizzato sul fronte ovest dove compì 111 missioni di cui 31 di ricognizione, soprattutto nella battaglia dello Skagerrak. In 12 attacchi sull’Inghilterra sganciò 15.543 kg di bombe. Fu dismesso il 25 aprile 1916 per essere utilizzato dal 19 settembre 1916 come nave scuola, per un totale di 276 viaggi. Demolito nel ’17.
LZ 42 militare 1915 venne utilizzato solo come nave scuola. Lo scheletro di metallo era di scarsa qualità; fu demolito nel febbraio 1917.
LZ 43 militare 1915 5 missioni di ricognizione; fu costretto ad un atterraggio forzato in Ostenda dopo un pesante guasto subito durante un raid su Londra, Harwich e la regione di Humber avvenuto il 10 agosto 1915; durante la sua demolizione prese fuoco.
LZ 44 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 45 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 46 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 47 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 48 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 49 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 50 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 51 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 52 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 53 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 54 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 55 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 56 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 57 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 58 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 59 militare 1915 nessuna notizia.
LZ 60 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 61 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 62 militare 1916 10 raid sull’Inghilterra, sganciò 23.305 kg di bombe (causando comunque pochi danni a causa della scarsa visibilità); 31 missioni di ricognizione sul Mare del Nord, nel Mar Baltico e sul fronte orientale; ritirato il 17 novembre 1917. Nel 1920 venne ordinato il suo trasferimento al Belgio nel contesto delle riparazioni di guerra, dove venne disassemblato. lu. 198,0 m.
LZ 63 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 64 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 65 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 66 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 67 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 68 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 69 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 70 – – non realizzato.
LZ 71 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 72 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 73 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 74 militare 1916 Abbattuto presso Billericay nella notte tra il 23 e il 24 settembre 1916 dal pilota britannico Frederick Sowrey mentre tentava di rientrare alla base dopo aver sganciato il proprio carico di bombe sulla città di Purflee, non essendo riuscito a scaricarle su Londra a causa dello sbarramento contraereo. Morirono tutti i 22 membri
dell’equipaggio.
LZ 75 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 76 militare 1916 Il 24 settembre 1916, durante una missione di bombardamento nella quale vennero lanciati 3.200 kg di bombe, venne colpito all’involucro e fu costretto ad atterrare presso Brentwood, Essex, per le perdite di gas. L’equipaggio diede fuoco al dirigibile ma il telaio non subì grossi danni e per gli ingegneri britannici fu quindi possibile esaminarlo, utilizzando le rilevazioni per la costruzione dei dirigibili R33 ed R34. Comandante era il Kapitänleutnant Alois Bocker.
LZ 77 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 78 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 79 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 80 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 81 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 82 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 83 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 84 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 85 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 86 militare 1916 nessuna notizia.
LZ 87 militare 1917 18 missioni di ricognizione e tre attacchi, sganciò 3.240 kg di bombe sul Mare del Nord e l’Inghilterra. Il 5 gennaio 1918, una gigantesca esplosione alla base aerea di Ahlhorn distrusse quattro zeppelin (compreso l’LZ 87) e un’altra aeronave di diversa fabbricazione, distribuiti in 3 hangar. Si suppone si sia trattato di un incidente, anche se il sabotaggio non può essere escluso.
LZ 88 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 89 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 90 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 91 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 92 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 93 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 94 militare 1917 19 missioni di ricognizione sul Mare del Nord; 3 raid sull’Inghilterra, sganciò 5.700 kg di bombe. Distrutto nell’esplosione di Ahlhorn (vedi LZ 87).
LZ 95 militare 1917 Abbattuto dalla caccia il 17 giugno 1917 a Theberton, nei pressi di Leiston durante la sua seconda missione, solo tre superstiti.
LZ 96 militare 1917 eseguì due missioni di ricognizione nel Mare del Nord, ed un raid sull’Inghilterra, sganciando 2 100 kg di bombe. Mentre rientrava da questa missione, fu costretto all’atterraggio di fortuna vicino a Bourbonne les Bains il 20 ottobre 1917 e catturato quasi intatto dalle forze francesi. I piani di costruzione derivati dall’LZ 96 vennero in seguito usati negli Stati Uniti per la realizzazione del primo “dirigibile semirigido americano”, l’ZR I USS Shenandoah.
LZ 97 militare 1917 3 missioni di ricognizione; un raid sulla costa inglese, sganciò 280 kg di bombe. Distrutto nell’esplosione di Ahlhorn (vedi LZ 87).
LZ 98 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 99 militare 1917 14 missioni di ricognizione; due attacchi all’Inghilterra, sganciò 5.840 kg di bombe; distrutto assieme all’LZ 108 quando i caccia inglesi bombardarono gli hangar.
LZ 100 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 101 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 102 militare 1917 nessuna notizia. 27400 kg., lu. 226,0 m. x Ø 23,9.
LZ 103 militare 1917 nessuna notizia.
LZ 104 militare 1917 stazionava a Jamboli (Bulgaria); previsto per rinforzare le truppe tedesche in Namibia, ma ricevette ordine di rientro a causa della notizia, rivelatasi falsa, della sconfitta tedesca, battendo nel contempo un record di volo a lunga distanza (6.757 km in 95 ore). Un attacco sull’Italia, sganciò 6.350 kg di bombe sulla città di Napoli. Esplose durante un raid su Malta il 7 aprile 1918 per ragioni sconosciute. 27594 kg., lu. 226,0 m. x Ø 23,9 m.
LZ 105 militare 1917 due missioni di ricognizione; distrutto nell’esplosione di Ahlhorn (vedi LZ 87).
LZ 106 militare 1917 9 missioni di ricognizione; due attacchi all’Inghilterra, sganciò 4.500 kg di bombe; nel 1920 venne ordinato il suo trasferimento in Italia nel contesto delle riparazioni di guerra.
LZ 107 militare 1918 due missioni di ricognizione; due attacchi all’Inghilterra, sganciò 5.923 kg di bombe; si schiantò a nord di Helgoland il 10 maggio 1918 per ragioni sconosciute.
LZ 108 militare 1917 11 missioni di ricognizione; un attacco all’Inghilterra, sganciò 3.120 kg di bombe. Distrutto assieme all’LZ 99 quando dei caccia britannici bombardarono gli hangar.
LZ 109 militare 1918 13 missioni di ricognizione sul Mare del Nord, un attacco all’Inghilterra, sganciò 2.800 kg di
bombe. Nel 1920 venne ordinato il suo trasferimento in Inghilterra nel contesto delle riparazioni di guerra, dove venne disassemblato.
LZ 110 militare 1918 sganciò 8.915 kg di bombe in tre attacchi contro l’Inghilterra, inclusa la partecipazione all’ultimo raid del 6 agosto 1918. Distrutto dal suo equipaggio il 23 giugno 1919.
LZ 111 militare 1918 partecipò all’ultimo raid sull’Inghilterra il 6 agosto 1918. Distrutto dal suo equipaggio il 23 giugno 1919.
LZ 112 militare 1918 diresse l’ultimo raid sull’Inghilterra il 6 agosto 1918, con il Capitano di Corvetta Peter Strasser, Comandante del Dipartimento Aeronavale della Marina, a bordo; intercettato e distrutto dal pilota di un caccia Airco DH-4 britannico.
LZ 113 militare 1918 non utilizzato in guerra.

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo

IN FORZA A:

U

Il dirigibile U.5 era un dirigibile di tipo floscio costruito in Italia dal Cantiere Usuelli di Milano nella seconda metà degli anni dieci per scopi militari. L’U.5 apparteneva alla “Classe U”, progettata dall’ingegnere Celestino Usuelli. L’aeronave effettuò un totale di 70 ascensioni, di cui 42 in missioni di guerra e 28 di servizio, per complessive 140 ore di volo, percorrendo 8.120 km. Agli inizi del XX secolo divenne…

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo e Italia

IN FORZA A:

M

Il dirigibile M.1 era un dirigibile di tipo semi rigido costruito in Italia dallo Stabilimento Costruzioni Aeronautiche di Roma nella prima metà degli anni dieci per scopi militari. L’M.1 apparteneva alla “Classe M”, progettata dall’ingegnere Gaetano Arturo Crocco. L’aeronave effettuò un totale di 411 ascensioni, di cui 36 in missioni di guerra, per complessive 949 ore di volo. All’atto dell’entrata in guerra del Regno d’Italia…

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo e Italia

IN FORZA A:

Lebaudy

La famiglia Lebaudy era una famiglia di industriali francesi che costruì la propria fortuna nel settore della raffinazione dello zucchero nel XIX secolo. Tra gli esponenti più noti della famiglia, l’avventuriero Jacques Lebaudy, la matematica Edmée de La Rochefauld e i fratelli Pierre e Paul che diedero considerevole sviluppo alla dirigibilistica francese, realizzando diversi esemplari fra il 1902 ed il…

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo

IN FORZA A:

HMA

L’His Majesty’s Airship 23, o semplicemente HMA 23, fu un dirigibile rigido da addestramento sviluppato dalla divisione aeronautica dell’azienda britannica Vickers Limited, capoclasse dell’omonima classe di dirigibili utilizzati dal Royal Naval Air Service (RNAS) durante la prima guerra mondiale. Impostato il 1º gennaio 1916, la sua costruzione proseguì lentamente a causa della scarsa disponibilità dei materiali e di…

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo

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Forlanini F

L’F2 era il nuovo dirigibile, bimotore, era quasi 4 volte più grande del suo predecessore (F1). Questa volta l’inventore milanese poté contare su cospicui finanziamenti che provenivano da una sottoscrizione popolare, dal Comune di Milano, dalla Casa di risparmio di Milano e dall’esercito. Complessivamente l’F.2 Città di Milano manteneva la stessa configurazione dell’F.1. La gondola era divisa in tre scomparti: cabina di comando, cabina passeggeri…

Da: Il fuoco del primo conflitto – Cielo e Italia

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