SECONDA STAGIONE
Il nostro podcast gratuito audio/video “Una persona qualunque” racchiude le gesta delle persone “qualunque” alla nascita che hanno creato l’Italia a loro modo o che sono stati coinvolti nel periodo bellico della prima grande guerra mondiale e negli anni immediatamente vicini. Nomi conosciuti e sconosciuti che hanno comunque lasciato un graffio su di una pagina della nostra storia.
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Episodi:
Turati fu l’ideatore, allo scopo di dare visibilità sul territorio ai fasci femminili e all’opera nazionale del dopolavoro, della “Befana fascista”, ordinando alle Federazioni provinciali del Partito Nazionale Fascista di sollecitare commercianti, industriali e agricoltori a donazioni in occasione di tale festa, la cui gestione sarebbe stata curata dalle organizzazioni femminili e giovanili fasciste. Ma dove nasce “la befana”? L’origine è forse connessa a un insieme di riti propiziatori pagani, risalenti al X-VI secolo a.C., in merito ai cicli stagionali legati all’agricoltura, ovvero relativi al raccolto dell’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo.
Charlie Chaplin. I primi passi sul palcoscenico li mosse assieme a sua madre a sette anni quando nel 1896, durante una recita in un teatro di varietà, a causa di un improvviso abbassamento di voce, fu fischiata e costretta ad abbandonare il palcoscenico; l’impresario mandò a sostituirla in scena proprio il piccolo Charlie, che ottenne un discreto successo cantando una canzone popolare dell’epoca. Il personaggio universalmente conosciuto come “Il vagabondo” si definirà pienamente soltanto nell’aprile del 1915, nel pieno della prima guerra mondiale alla quale però, gli Stati Uniti, ancora non vi erano entrati.
Da ormai 32 episodi raccontiamo storie più o meno conosciute del periodo storico della prima guerra mondiale, guerra, iniziata ufficialmente quando l’arciduca Francesco Ferdinando erede al trono venne assassinato, assieme alla moglie Sofia, da un terrorista. Tutto iniziò, per l’appunto, quando Ferdinando e Sofia furono uccisi con due colpi di pistola da una persona qualunque, un terrorista serbo che si chiamava Gavrilo Princip. Princip si trovò proprio di fronte alla coppia reale ed esplose due colpi di pistola all’indirizzo delle sue vittime, questa volta colpendole a morte.
Arthur Machen, pseudonimo di Arthur Llewelyn Jones è stato uno scrittore gallese, noto soprattutto per i suoi racconti dell’orrore, del fantastico e del soprannaturale. Nel 1914 il nostro scrittore, ispirato dalla guerra, scrisse The Bowman, un racconto dove un soldato evocava grazie a San Giorgio un gruppo di arcieri fantasma della battaglia di Azincourt, avvenuta 500 anni prima, gli angeli di Mons. L’articolo fu pubblicato sul London Evening News il 29 settembre, senza una chiara indicazione che si trattava di un racconto di fantasia e da quel momento Machen, che non aveva mai voluto creare una bufala, perse totalmente il controllo della sua creatura. Nonostante i tentativi dell’autore di chiarire la faccenda, gli Angeli di Mons furono presi sul serio e si moltiplicarono le storie su di loro, spuntarono addirittura soldati pronti a confermare la loro esistenza, anche se non si trovavano nemmeno lì.
È difficile pensare ad un clown in tempo di guerra, fa strano immaginarsi questo simbolo dell’allegria costretto ad affrontare uno dei contesti più tragici nei quali può trovarsi un essere umano, eppure, ovviamente, anche i pagliacci subiscono le intemperie della Storia. Dopo aver recitato da solo per un periodo, formò un duo con Rafael Padilla, in arte “Clown Chocolat”, Foottit impersonava il pagliaccio bianco mentre Chocolat il pagliaccio augusto. Durante la prima guerra mondiale, Foottit iniziò a esibirsi insieme ai suoi figli Thomas, George e Harry, per l’esercito francese ma anche lui patì la concorrenza del cinema e dello sport.
Quello che per i francesi era le diable rouge e per gli inglesi the Red Baron, nacque il 2 maggio 1892 a Breslavia, capitale della regione della Slesia, nell’Impero Tedesco, ora Polonia. Ebbe il suo primo duello aereo il 1º settembre 1915 contro un apparecchio inglese, e rientrò senza troppi danni e senza alcun successo. Segnò poi la sua prima vittoria nel corso della battaglia della Champagne abbattendo un Farman biposto, che però precipitò dieci chilometri oltre le linee, in territorio alleato, per cui, secondo le regole del tempo, non gli fu accreditato. Manfred von Richthofen viene ricordato come un asso dell’aviazione: più precisamente come l’asso degli assi, essendogli ufficialmente accreditate 80 vittorie aeree durante la prima guerra mondiale, prima di venire abbattuto il 21 aprile 1918, 7 mesi prima della fine della grande guerra.
Sigismund Schlomo Freud nacque a Freiberg, nella regione austriaca della Moravia nel 1856, nel 1877, a 21 anni, Sigismund abbreviò il suo nome in Sigmund, con il quale sarà conosciuto poi da tutti. Generalmente si usa datare la nascita della psicoanalisi con la prima interpretazione di un sogno scritta da Freud, un suo sogno della notte tra il 23 e il 24 luglio 1895, riportato anche ne L’interpretazione dei sogni come “il sogno dell’iniezione di Irma”. Ma arriviamo a come lui vedesse e vivesse la prima guerra mondiale: superata la fase iniziale di entusiasmo per la “voce del cannone”, man mano che giungono le notizie dal fronte e si impone l’evidenza “dell’inutile strage”, si fanno strada tra gli intellettuali il disagio e l’inquietudine non solo per il tempo presente ma anche per il futuro stesso del genere umano.
Albert Marr è sudafricano, Lee Duncan è statunitense e sono due soldati che saranno impiegati nella prima guerra mondiale, rispettivamente nei propri eserciti di appartenenza. In fila tra gli altri uomini che vanno ad arruolarsi c’è un ragazzo di 25 anni, si chiama Albert Marr ed è qui per entrare nella brigata di fanteria, sembra uno come tanti, una persona qualunque ed in effetti lo è, ma quando si presenta ai suoi superiori non è da solo, il giovane Albert Marr ha una scimmia in braccio. Nello stesso periodo un cane venne trovato da un soldato statunitense, Lee Duncan, in un canile bombardato in Lorena, era l’unico esemplare sopravvissuto insieme alla sorella chiamata poi Nanette, tornato Duncan a Los Angeles con i due cani, Nanette venne adottata da dei suoi conoscenti, mentre Rinty venne ribattezzato “Rin Tin Tin”.
Giovanni Agnelli, figlio di Edoardo Agnelli e di Aniceta Frisetti, fu il capostipite della notissima famiglia di imprenditori torinesi, era il nonno del più contemporaneo Gianni Agnelli. Venne avviato alla carriera militare presso l’Accademia militare di Modena, dove conseguì il grado di ufficiale di cavalleria di prim’ordine nel Nizza Cavalleria, ma ben presto avvertì un crescente disinteresse per la vita militare, era infatti attirato dai progressi tecnologici, che a poco a poco, grazie anche alla diffusione delle idee positiviste nell’Europa della Belle Époque, alimentate dai progressi della rivoluzione industriale di matrice anglosassone, stimolavano in lui il desiderio d’intraprendere una carriera dedita interamente alla produzione di nuovi mezzi tecnologici.
Nicola Palli nel 1918 passò in forza alla 87ª Squadriglia “Serenissima” di stanza all’aeroporto di San Pelagio, prese parte al volo su Vienna insieme al maggiore Gabriele D’Annunzio e per questo fatto venne insignito della Croce di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia. Il volo era in progettazione da tempo da parte del Comando supremo militare italiano, su indicazione di Ugo Ojetti, giornalista e scrittore nonché comandante della sezione propaganda del Comando supremo e finalmente, alle 5:30 del 9 agosto dal Campo di Aviazione di San Pelagio nel comune di Due Carrare (PD), partirono gli undici apparecchi, dieci SVA monoposto e uno SVA modificato a due posti, guidato dal capitano Palli, nel quale si trovava D’Annunzio.
Pompeo Aloisi, promosso capo dei servizi segreti della marina durante la Prima Guerra mondiale, si distinguerà nell’occasione del famoso colpo di Zurigo; nonostante inizialmente lo stato italiano tentò di far passare alcuni eventi come sfortunate casualità, anche se si trattava chiaramente di sabotaggi e di spionaggio nemico, la Regia Marina si mise all’opera con il proprio controspionaggio che scoprì una fitta rete di spie che facevano capo al capitano di corvetta austriaco Rudolph Mayer. Rudolph Mayer, console austriaco, Capitano di Corvetta della Imperial Regia Marina di Vienna, comprava uomini, soprattutto italiani, con listini da star ed una disponibilità economica quasi illimitata.
Sul fronte delle più alte vette delle nostre Alpi dove eccelsero i suoi valori di uomo e di soldato, la eco del colonnello Carlo Mazzoli tramandata come leggenda, é ancor viva oggi dopo oltre un secolo trascorso, in quelle popolazioni d’altitudine dove il vento delle grandi montagne che sovrastano, lambendo altissime cime innevate, creste vertiginose, pareti inaccessibili, oscure forre e ghiacciai, continua a spolverare memorie su memorie di eroismi e di umanità profonda.
Giacomo dalla Chiesa, dopo essere stato ordinato presbitero il 21 dicembre 1878 dal cardinale Raffaele Monaco La Valletta, entrò nell’Accademia dei nobili ecclesiastici per la preparazione alla carriera diplomatica, e successivamente, nel servizio diplomatico della Santa Sede. Dopo quattro mesi da quando era diventato cardinale, il 3 settembre 1914, fu inaspettatamente eletto papa, nonostante l’opposizione dei cardinali curiali e di quelli più intransigenti, assunse il nome pontificale di Benedetto XV. Durante la prima guerra mondiale elaborò diverse proposte di pace, fu lui, il mese successivo, che chiese una tregua natalizia dicendo: che i cannoni tacciano almeno la notte che cantano gli angeli creando il mito della tregua di Natale.
Giuseppe Valle si imbarcò come ufficiale di bordo sul dirigibile P.2, impiegato nella guerra di Libia, rimanendovi fino al maggio 1912, nel 1911 durante la guerra ltalo-turca il dirigibile militare N2, ribattezzato appunto per l’occasione P2, effettuò in Libia i primi bombardamenti aerei della storia. Valle assunse poi il comando del dirigibile P.4 della Marina sempre a Campalto fino alla fine del successivo mese di settembre. Alla fine del settembre 1915 il Capitano fu trasferito al Cantiere della Marina di Ferrara per comandare il V.2 da ottobre 1915 a maggio 1916, dal 1º luglio 1916 prese il comando del nuovo dirigibile M.9 dove eseguì la prima ascensione, ma non certo l’ultima.