George Foottit – Foottit e Chocolat

S:2 – Ep.35

George Foottit è una persona qualunque.

È difficile pensare ad un clown in tempo di guerra, fa strano immaginarsi questo simbolo dell’allegria costretto ad affrontare uno dei contesti più tragici nei quali può trovarsi un essere umano, eppure, ovviamente, anche i pagliacci subiscono le intemperie della Storia.

George Foottit nacque a Manchester il 24 aprile del 1864, figlio di Sarah e George Foottit.

Il padre, George “Geo” Foottit Senior, era pure lui un clown nello stile di Joseph Grimaldi e si esibiva al Drury Lane Theatre di Londra come Funny Foottit, nel 1867 George Foottit Senior fondò un suo circo itinerante in società con Anthony Powell e altri artisti, ma avendo problemi di alcolismo dovette ben presto rinunciare alla collaborazione.

A soli tre anni, George Foottit Junior debuttò nel circo di suo padre, che gli insegnò il suo repertorio acrobatico e quando di anni ne ebbe otto, nel 1872, i suoi genitori lo iscrissero all’Arnold College, vicino a Nottingham, per approfondire la sua cultura, soprattutto quella musicale.

George frequentò il college per due anni.

Foottit Senior morì nel 1874 e la vedova Sarah si risposò con il cavaliere Thomas Batty, che divenne il direttore del circo, Foottit Junior perfezionò le sue abilità equestri oltre che quelle acrobatiche e di equilibrista e successivamente soggiornò da suo zio materno Sanger, che possedeva un altro circo itinerante molto quotato.

Nel 1882, a diciotto anni, abbandonò il circo di famiglia e iniziò a esibirsi come acrobata a cavallo, anche se ben presto scelse di diventare un clown, come suo padre e 4 anni dopo iniziò a lavorare al Nouveau-Cirque, nel centro di Parigi, che diventò uno dei locali più conosciuti della capitale francese.

Dopo aver recitato da solo per un periodo, formò un duo con Rafael Padilla, in arte “Clown Chocolat”, Foottit impersonava il pagliaccio bianco mentre Chocolat il pagliaccio augusto.

Rafael Padilla, cognome attribuitogli ad arte e non legalmente, era figlio di una famiglia africana ridotta in schiavitù a Cuba.

Il luogo e la data di nascita quindi non sono noti con esattezza, perché non si usava registrare né la data di nascita né il battesimo degli schiavi; perché Rafael era nato schiavo, inoltre, in quanto famiglia di schiavi, quella di Rafael non aveva un cognome.

I suoi genitori scapparono dalla piantagione in cui lavoravano nel 1878, pare che sia rimasto orfano a 8 anni e che sia stato affidato a una signora in un quartiere poverissimo dell’Avana ma lei lo vendette per 18 once d’oro a Caridad Padilla, che gli attribuì il suo cognome ma mai legalmente, moglie di un commerciante di legna e zucchero, che lo portò con sé vicino a Bilbao.

Nella nuova casa Rafael venne sottoposto a bagni “sbiancanti” con spazzole per cavalli fino a che, nel 1882, scappò ma rimase nei paraggi di Bilbao, dove iniziò a lavorare come minatore, scaricatore di porto, fattorino, cantante di strada, nel frattempo, la schiavitù iniziava a essere abolita in diversi paesi: a Cuba sarebbe stata abolita nel 1886.

A Bilbao assistette a uno spettacolo del clown inglese Joseph Thomas “Tony” Grice e ne rimase affascinato.

Rafael si presentò a Grice offrendosi come aiutante, facendosi notare per la sua forza fisica e per il suo talento nella danza, così, dopo averlo assunto come tuttofare, Grice imbastì effettivamente uno spettacolo insieme a Rafael, in previsione del suo rientro in Francia: il quotidiano Le Figaro pubblicizzò il rientro di Tony Grice “insieme al suo negro, alla sua scimmia e al suo maiale.

Durante il sodalizio artistico con Grice, prese il nome d’arte di “Clown Chocolat”.

Il duo Tony Grice-Chocolat iniziò a esibirsi al “Nouveau Cirque” di Parigi dal 1886, in un periodo storico in cui l’intrattenimento diventa una sorta di industria, poi, nel 1888 i due litigarono e ruppero il loro sodalizio ma fu in questo periodo che conobbe la donna della sua vita, Marie Hecquet, all’epoca sposata Grimaldi.

Nel 1895 il marito di Marie, Enrico Grimaldi, presentò istanza di divorzio accusando la moglie di adulterio e abbandono del tetto coniugale, Rafael e Marie iniziarono a vivere insieme e diventarono una delle prime coppie miste nella storia francese.

Tuttavia, non poterono mai sposarsi legalmente perché Marie aveva divorziato con colpa di adulterio, quindi non le era consentito di sposare il suo “complice” e secondariamente perché Rafael non possedeva uno stato civile: egli rimase infatti senza documenti, e senza cognome, fino alla morte.

Chocolat veniva associato sempre più spesso a George Foottit, con discreto successo, tanto che la direzione del “Nouveau Cirque” si convince a formare un nuovo duo: Foottit avrebbe recitato la parte del pagliaccio bianco, autoritario, severo, preciso, mentre Chocolat la parte dell’ augusto, stralunato, incapace e pasticcione.

Ne risultò la coppia circense più in auge di fine secolo, innovatrice e iniziatrice di un nuovo genere clownesco, la “commedia clownesca” basata appunto sull’associazione fra clown bianco e augusto, che fino a quel momento non erano mai stati visti insieme.

In tutti gli sketch, Foottit schiaffeggia e picchia Chocolat, il quale tenta di restituire i colpi, questa costante sarà sia l’origine del loro successo, che del loro declino, l’atteggiamento dell’opinione pubblica verso Chocolat cambiò a causa dell’Affaire Dreyfus, che aveva sconvolto l’opinione politica francese tra il 1894 e il 1906.

L’Affare Dreyfus fu il maggiore conflitto politico e sociale della Terza Repubblica a seguito dell’accusa di tradimento e spionaggio a favore della Germania mossa nei confronti del capitano alsaziano ebreo Alfred Dreyfus, il quale però era innocente, anche gli storici sono concordi nell’identificare la vera spia nel maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy.

L’affare costituì lo spartiacque nella vita francese tra i disastri della guerra franco-prussiana e la prima guerra mondiale: costrinse ministri a dimettersi, creò nuovi equilibri e raggruppamenti politici, spinse a un tentato colpo di Stato.

La condanna di Dreyfus fu un errore giudiziario, avvenuto nel contesto dello spionaggio militare, dell’antisemitismo imperversante nella società francese e nel clima politico avvelenato dalla perdita recente dell’Alsazia e di parte della Lorena, subita per opera dell’Impero tedesco di Bismarck nel 1871.

Lo scandalo giudiziario si allargò per gli elementi di falsificazione delle prove portati nel processo, gli intrighi e la coriacea volontà dei più alti vertici militari di Francia nell’impedire la riabilitazione di Dreyfus, mentre giornali e politici antisemiti, ambienti ecclesiastici e monarchici istigarono e aizzarono ampi settori della società francese contro Dreyfus, i pochi difensori della sua innocenza vennero a loro volta minacciati, condannati o dimessi dall’esercito.

Il maggiore Marie-Georges Picquart, capo dei servizi segreti militari e figura centrale nella riabilitazione di Dreyfus, fu prima degradato e trasferito in Africa, poi arrestato e condannato e solo grazie a un compromesso politico, Dreyfus, fu graziato e liberato nel 1899, ci vollero altri anni per ottenere la riabilitazione civile e il suo reintegro nell’esercito nel 1906.

Mentre prendeva progressivamente coscienza del suo antisemitismo, la società francese iniziava a interrogarsi sulla discriminazione e sul colonialismo, questa maggiore sensibilità fece sì che gli sketch in cui Foottit picchiava Chocolat smisero di far ridere e quindi, nell’agosto del 1905, la nuova direzione del “Nouveau Cirque” congedò Foottit e Chocolat e non rinnovò il loro contratto.

I due smisero di lavorare insieme per un anno, periodo in cui Chocolat finì in miseria ma tornarono sulla scena nel 1906 anche con i figli di Chocolat, ma il successo era progressivamente minore.

Nel 1910, mentre interpretava con Chocolat una parodia dell’Amleto, Foottit venne scritturato da André Antoine per interpretare il fool in una vera rappresentazione di Romeo e Giulietta di William Shakespeare al Teatro dell’Odéon.

Nel 1911, anche Chocolat ricevette un ingaggio per recitare nell’opera “Moïse” di Edmond Guiraud, tuttavia, essendo illetterato e parlando creolo haitiano, non riusciva a padroneggiare sufficientemente bene la lingua francese, e lo spettacolo fu giudicato un fiasco.

Negli anni successivi, lavorò al “Circo Medrano” che però vedeva la concorrenza del nascente cinema e dello sport, gli sketch dei clown diventavano solo intermezzi al cinema.

Nel 1913 la figlia Suzanne morì di tubercolosi e Chocolat cadde in depressione, sviluppando una dipendenza dall’alcol, lasciò Parigi e tornò a lavorare in un circo ambulante.

I due non si rivedranno mai più.

Durante la prima guerra mondiale, Foottit iniziò a esibirsi insieme ai suoi figli Thomas, George e Harry, per l’esercito francese ma anche lui patì la concorrenza del cinema e dello sport e visto che il lavoro diminuiva, Foottit aprì un bar a Parigi nei paraggi degli Champs Élysées che però gli assicurò un certo reddito.

Chocolat morì a Bordeaux nel 1917, apparentemente dimenticato, diversi giornali annunciarono la sua morte, in particolare l'”Excelsior” chiese a Foottit di scrivere un ricordo di lui: Foottit gli dedicò un commosso necrologio, dove ricostruì la sua vita in brevi cenni.

Nel 1920, dopo la guerra, interpretò il ruolo di un clown filosofo, nella commedia Les Mille et Une Nuits di Firmin Gémier, rappresentata al Théâtre des Champs-Élysées e l’anno successivo recitò nel cortometraggio muto Fièvre del regista Louis Delluc.

Si esibì pubblicamente per l’ultima volta, con una parodia che alludeva alle ballerine di Edgar Degas, in uno spettacolo a casa dello stilista Paul Poiret.

Morì di cancro all’età di 57 anni, nella sua casa di Parigi, il 29 aprile 1921, nei necrologi fu riconosciuto come “il principe dei clown”.

I fratelli Lumière filmarono il Foottit e Chocolat in diversi sketch e le prime pubblicità industriali fecero ricorso alla celebrità del duo, sfruttando lo stereotipo del nero sporco e del nero battuto e contento.

Ma questa, è un’altra storia.

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