L’elvetico

IL PROTAGONISTA DEL LIBRO

Dura sospettosa spia, disposta a tutto per raggiungere il suo scopo, anche usando mezzi ‘non consoni’.

L’ISPIRATORE DEL PERSONAGGIO

L’Evidenzbureau o Evidenzbüro è stato il servizio di spionaggio militare austro-ungarico, dipendente dallo stato maggiore generale.

Alla fine del XIX secolo con l’intensificarsi della concorrenza delle grandi potenze europee, si rafforza anche l’attività del servizio segreto militare austro-ungarico.

Con il mutato interesse imperiale, dovuto al cosiddetto “inorientamento”, l’attività di spionaggio si rivolge verso Sud e verso Est, ovvero in direzione dei Balcani e della Russia.

Una minore attività, non priva di successi viene rivolta in direzione dell’Italia nel primo decennio del nuovo secolo.

Questa intensificata attività fu ben ricambiata dalla Russia, come dimostra la crisi politica e militare nazionale scatenata dalla scoperta nel 1913 del doppio gioco a favore di Mosca di Alfred Redl, già vicecapo reggente dell’Evidenzbureau.

Con lo scoppio della guerra, l’Evidenzbureau fu potenziato significativamente, sia in termini di nuove funzioni legate allo spionaggio ed ai nuovi mezzi e tecniche di trasmissione, sia per quanto concerne la forza operativa.

Negli ultimi anni di guerra l’Evidenzbureau del colonnello Max Ronge entrò, per l’attività di controspionaggio, in stretto coordinamento con la Staatspolizei (StaPo), e contò, come forza effettiva su 300 ufficiali, 50 impiegati, 400 agenti di polizia, 600 soldati e 600 informatori.

Per quanto concerne l’attività di spionaggio all’estero, a differenza dei servizi militari di altre potenze europee, l’Evidenzbureau si coordinò efficacemente con il personale diplomatico del ministero degli Esteri.

Il colpo di Zurigo fu un’azione di spionaggio compiuta dai servizi segreti italiani – in particolare dal Servizio informazioni della Regia Marina – in una notte negli ultimi giorni di febbraio del 1917.

L’operazione permise di individuare e neutralizzare la centrale dello spionaggio austriaco per l’Italia, collocata nel Consolato austro-ungarico all’ultimo piano di un edificio sito tra la Seidengasse ed il civico 69 della Bahnhofstrasse di Zurigo.

fonte: wikipedia

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